Come regolare la temperatura in casa

Come risparmiare sul riscaldamento con valvole termostatiche e termostati

In questi ultimi periodi, si parla molto di valvole termostatiche e di termostati, poiché la normativa ne ha imposto l’obbligo di installazione da gennaio 2017 in tutte le abitazioni.

Questi sistemi di regolazione hanno lo scopo di mantenere gli ambienti interni alle temperature desiderate, facendo in modo che restino costanti così da garantire un clima sempre piacevole in casa.

In questo modo riscaldare solo quando e quanto è necessario permetterà notevoli risparmi di energia e denaro; inoltre anche per il benessere, è importante poter adattare la temperatura alle attività, scegliendo, per esempio, che sia un po’ più elevata la mattina, un po’ meno durante la giornata, un po’ di più la sera e di meno in assoluto durante la notte.

Vediamo più nel dettaglio il funzionamento di questi impianti, quanto costano e quali sono le caratteristiche che li distinguono.

VALVOLE TERMOSTATICHE

valvola termostatica
Una valvola termostatica

Le valvole termostatiche sono degli apparecchi in grado di regolare automaticamente l’afflusso dell’acqua calda in base alla temperatura impostata su una manopola graduata (da 0 a 5). Installandole dunque su ogni termosifone, si può programmare la temperatura di ogni singolo ambiente della casa.

Come funzionano?

Un sensore (chiamato anche testa termostatica) misura la temperatura ambiente e, a mano a mano che quest’ultima si avvicina a quella desiderata, la valvola si chiude, dirottando il calore verso gli altri radiatori ancora aperti.

In questo modo si possono impostare temperature più basse nelle stanze da letto o in locali poco usati, e più alte nei bagni, ma anche consumare meno energia nelle giornate di sole o lasciando i radiatori al minimo quando si esce di casa.

Come misurare il calore

Una situazione classica che si verifica nelle riunioni di condominio è che chi sta all’ultimo piano o al piano terreno dichiara di sentire freddo, mentre gli altri si lamentano per il calore eccessivo e gli alti costi di riscaldamento, intanto non si riesce mai a mettersi d’accordo, perché si ritiene impossibile una suddivisione precisa dei consumi.

Oggi, questo problema può essere superato con i contabilizzatori di calore, chiamati anche contacalorie o ripartitori. Essi sono dei dispositivi che, abbinati alle valvole termostatiche, “contano” l’effettiva energia utilizzata e una volta posizionati sui singoli radiatori, calcolano il calore consumato.

L’apparecchio funziona autonomamente ed è dotato di un display a cristalli liquidi sul quale si possono leggere i dati relativi alla quantità di calore adoperata. All’interno vi è anche un sistema di autodiagnosi che ne verifica il buon funzionamento, segnalando sul display eventuali guasti o manomissioni.

Come impostare le giuste temperature nelle stanze

Negli ambienti come la cucina e il soggiorno la temperatura ideale da mantenere si aggira intorno ai 20°C.

Per le camere da letto 17-18 °C sono generalmente sufficienti.

In bagno invece è piacevole che sia più alta (22-23 °C).

Durante la notte (e quando la casa è vuota) è consigliabile regolare la temperatura con le valvole termostatiche sui 15-16 °C, ma al risveglio è bene che sia più tiepida, perciò è meglio programmarle in modo che la caldaia scatti una mezz’ora prima del momento in cui ci si alza.

Ridurre la temperatura notturna consente un risparmio di circa il 13% sulla bolletta; se poi questo livello di temperatura si mantiene anche per le 8 ore diurne in cui si lavora fuori casa, il risparmio può salire al 24%, anche se, naturalmente, molto dipende dalla durata dei periodi a basso regime e dalle escursioni di temperatura fra notte e giorno.

Come installarle

Una volta contattato un termotecnico specializzato, durante l’installazione delle valvole termostatiche occorre prestare attenzione ad alcuni dettagli:

  1. La testina termostatica deve “sentire” la temperatura ambiente della stanza.
  2. Ogni ostacolo come tende, sporgenze, mensole, aumentano significativamente la temperatura in prossimità della testina; ciò comporta la chiusura prematura della valvola rispetto alla temperatura impostata ed una minore temperatura ambiente.
  3. Se la testina termostatica non è correttamente esposta e/o la presenza inevitabile di schermature provochi alterazioni della temperatura in prossimità della valvola, occorre utilizzare specifici corpi valvola con testina remota.
  4. Infine, prestare attenzione alla protezione meccanica del capillare (che collega la testina/sensore al corpo valvola) al fine di evitarne il danneggiamento.

Quali tipologie esistono?

Per raggiungere un risparmio energetico e un livello di comfort ottimale, cosa per cui le valvole termostatiche sono state principalmente create, si devono esaminare le caratteristiche tecnologiche del sensore. Infatti, esso è contraddistinto in tre categorie a seconda dell’elemento che contiene:

  • testa termostatica con la cera: più economiche, ma con tempi di risposta più lunghi (più di 10 minuti) in quanto occorre che tutta la cera si riscaldi per pura conduzione per raggiungere la posizione di equilibrio.
  • testa termostatica con liquido: solitamente è alcool, acetone o miscele di liquidi organici simili a quelli in uso nei termometri; sono le più diffuse, perché riescono a fornire buoni tempi di risposta in quanto il liquido si riscalda sia per conduzione che per convezione interna.
  • testa termostatica con gas: hanno tempi di reazione brevi, poiché il gas è comprimibile e questo può essere un problema in presenza di pressioni differenziali troppo elevate che possono portare all’apertura indesiderata dell’otturatore; per questo motivo si preferiscono i sensori a liquido.

 Quanto costano?

Il prezzo medio di una valvola termostatica è di 80 Euro e la spesa massima di cui generalmente una famiglia deve farsi carico può superare anche 1.000 Euro.

Tuttavia, bisogna considerare il fatto che le tariffe possono variare da città a città oltre al tipo di impianto di riscaldamento dell’abitazione su cui è installato.

Agevolazioni fiscali

Una volta installate le valvole termostatiche e i dispositivi di contabilizzazione del calore, lo Stato permette la detrazione fiscale del 50%, dato che si tratta di un intervento finalizzato al conseguimento di risparmio energetico.

Nel caso in cui si provveda anche alla sostituzione della caldaia, come viene chiarito nella circolare dell’8 maggio 2016 n. 16 fornita dall’agenzia delle Entrate, con una pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici, le relative spese sono ammesse alla detrazione del 65%, per un valore massimo della detrazione di 30.000 euro.

TERMOSTATI

Termostato digitale
Termostato digitale, foto di CORGI HomePlan (CC BY 2.0)

Un altro strumento molto diffuso di recente per regolare con precisione la temperatura di tutta la casa è il termostato che, a differenza delle valvole termostatiche, viene posizionato in un’unica stanza con la temperatura ideale (solitamente la più fredda, senza correnti d’aria indesiderate) in modo tale che esso funzioni correttamente.

Come funzionano?

I termostati (o cronotermostati) sono programmatori automatici, capaci cioè di far partire in un orario prestabilito la caldaia a temperatura già impostata e di regolarne il funzionamento, accendendola e spegnendola in base alle temperature scelte per i diversi momenti del giorno e della notte.

Nella stanza in cui si trova il termostato (che indica se il bruciatore è in funzione e qual è la temperatura effettiva della stanza), la temperatura può essere regolata con una precisione anche al decimo di  grado (ad esempio 21,3 °C). Tuttavia, questo è un limite perché nelle altre stanze non raggiunge la stessa temperatura, che può invece essere ottenuta più precisamente applicando ai singoli radiatori delle valvole termostatiche.

Se la casa è abitata tutta la giornata, l’ideale è un termostato con sei posizioni al giorno.

Le funzioni speciali

Molti termostati permettono di programmare la temperatura in modo non rigido: per esempio, prolungare il riscaldamento in occasione di una serata particolare.

Alcune funzioni speciali, infatti, sono molto utili, ad esempio:

  • tasto antigelo: fa andare il termostato a basso regime durante lunghe assenze in inverno, per preservare l’impianto ed evitare danni per l’umidità alle pareti; è provvidenziale per le seconde case (se manca, bisogna programmare manualmente una temperatura minima di circa 8°C).
  • controllo manuale: si disattiva il programma in corso e si sceglie una temperatura desiderata, che verrà mantenuta finché non si esce dal controllo manuale.
  • eccezione temporanea: è una sorta di comando manuale ma a tempo, che resta attivo solo fino al successivo cambiamento nella programmazione.
  • tasto vacanza: quando si è in ferie il termostato funziona a scartamento ridotto, prima del rientro si rimette in moto a pieno regime per predisporre un ambiente adeguatamente riscaldato.
  • partenza differita: unisce alcune caratteristiche dell’eccezione temporanea a quelle del tasto vacanza (alcuni modelli ritardano solo 3 ore, altri anche fino a 10 giorni).
  • cambio occasionale di programma: alcuni modelli offrono la possibilità di copiare il programma di un giorno su un altro (per esempio, quello della domenica su un lunedì).

Quali tipologie esistono?

Esistono diversi modelli di termostati:

  • termostati a programmazione settimanale: preferibili perché consentono di programmare il calore della casa in diverse fasce orarie per l’intera settimana; è possibile perciò differenziare i giorni lavorativi (in cui si sta molto fuori casa) dal week-end e scegliere anche un programma specifico per ogni giorno della settimana.
  • termostati analogici: adatti alla programmazione quotidiana o settimanale, sono dotati di un orologio con una fascia circolare divisa in segmenti orari, per regolare il calore durante le 24 ore.
  • termostati digitali: assolvono alla stessa funzione tramite un display a cristalli liquidi e una piccola pulsantiera, offrendo anche maggiori possibilità di programmazione.
  • cronotermostati wi-fi: una nuova generazione di termostati che, mediante un’applicazione, possono essere programmati da dispositivi come smartphone e tablet anche fuori casa; inoltre, grazie alle caratteristiche crono multizona, essi possono comunicare e attivare termosifoni, caldaie e altri termostati per ambiente molto distanti nell’appartamento.

Tutti gli apparecchi consentono di modificare manualmente la programmazione fino all’inizio della fascia oraria successiva.

Quanto costano?

Come abbiamo visto esistono vari tipi di termostato, ciascuno con caratteristiche differenti e alcuni con più funzioni, quindi anche i prezzi possono variare.

Il modello più economico è il termostato base a parete (costa massimo 10-15 Euro), mentre i termostati digitali hanno un costo di 25-30 Euro. Se si vuole optare invece alla nuova tecnologia dei cronotermostati wi-fi, questi sono i più costosi (più di 200 Euro), ma la spesa è comunque inclusa negli incentivi per la detrazione.

Al momento dell’acquisto

Quando vogliamo comprare un termostato o un cronotermostato, bisogna ricordare che impostare una temperatura piacevole non deve comportare troppe complicazioni. Oltre ai prezzi, quindi, è bene verificare:

  • la nostra routine, che può essere ripetitiva e regolare, oppure più dinamica se cambiamo spesso le nostre abitudini e vogliamo un maggior comfort;
  • la semplicità d’uso dell’apparecchio, specialmente per quanto riguarda il menu per impostare l’ora e il programma settimanale;
  • le funzioni speciali (tasto antigelo, tasto vacanza, ecc.);
  • la sostituzione delle batteria.

Termostato o cronotermostato: sono la stessa cosa?

Entrambi svolgono la stessa funzione, ma i cronotermostati digitali sono i termostati più moderni. Essi hanno ulteriori funzionalità rispetto al termostato semplice, assicurando il miglior comfort:

  1. si può programmare la temperatura della casa in funzione dell’ora della giornata e dei giorni della settimana;
  2. hanno più di un sensore (interno ed esterno)
  3. si possono controllare con un telecomando apposito
  4. si può regolare anche l’umidità dell’ambiente

Agevolazioni fiscali

Come esprime la legge di stabilità del 2016, tutti i modelli di termostato (compresi quelli di ultima generazione) possono usufruire della stessa detrazione prevista per gli interventi di efficientamento energetico degli immobili, fissata al 65% in 10 anni.

Ciò significa che a fronte, ad esempio, di una spesa di 100 euro per l’acquisto di un termostato connesso di ultima generazione, si recupererà 6,5 euro ogni anno per 10 anni in minori tasse da pagare.

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